Sunday, June 30, 2013

Pane e Veleno, in un film di Marie-Monique Robin

Notre Poison Quotidien
un documentario di Marie-Monique Robin
Recensione di DASTRA e Hugo Beaumont

Notre poison quotidien (Il nostro veleno quotidiano) di Marie-Monique Robin, è un documentario che descrive nel dettaglio la presenza di prodotti chimici negli alimenti di cui si cibano gli esseri umani.
L'autrice francese, conosciuta per lavori come Les 100 photos du siècle del 1998 e per le sue innumerevoli inchieste, la più famosa delle quali “Le Monde selon Monsanto” riguarda il passato e il presente poco gloriosi dell'azienda leader mondiale degli OGM, offre attraverso questa sua nuova opera i risultati di una serie di interrogativi sui regolamenti che riguardano la valutazione scientifica dei pesticidi, degli additivi, e dei materiali plastici usati per la confezione degli alimenti.
Per affrontare al meglio la preparazione di un'impresa che l'ha condotta in sei Paesi europei (Francia, Italia, Germania, Svizzera, Gran Bretagna, Danimarca) oltre che in USA, Canada, Cile e India, Marie-Monique Robin ha realizzato, secondo il metodo che la contraddistingue, un lungo lavoro di ricerca preliminare consistente nella lettura di un centinaio di libri la maggior parte dei quali in lingua inglese, di rapporti e di studi scientifici. Cosciente del fatto che il campo di investigazione era piuttosto vasto, la giornalista ha deciso di rivolgere la sua attenzione essenzialmente verso i soli elementi chimici che entrano in contatto con la nostra catena alimentare, a partire dalle coltivazioni (i pesticidi) per arrivare al prodotto confezionato per il consumatore (additivi e plastica per alimenti). A questo scopo, la Robin ha intervistato direttamente tossicologi, biologi e rappresentanti delle Agenzie che si occupano di regolamenti e, per approfondire ulteriormente la sua ricerca, ha consultato gli archivi di organizzazioni internazionali come l'OMS e il Centro internazionale per la ricerca sul cancro (CIRC).

I risultati di queste ricognizioni iniziali, sono elemento portante di Notre poison quotidien, reportage nel quale l'autrice non esita ad utilizzare la parola "veleno" per designare i molteplici conservanti, coloranti, antiossidanti, residui di pesticidi e altri prodotti chimici che ritroviamo sulle nostre tavole. Così per esempio, nel corso del documentario viene chiarita la definizione di aspartame (E951, presente in numerosi alimenti) termine che già di per sè fa sorgere dubbi sul suo impatto sulla salute umana, così come viene illustrata la struttura del bisfenolo A, materia plastica molto più organica e vivente di quello che si pensi (da ricordare a questo proposito la polemica internazionale sulla composizione dei biberon). Inoltre, a sostegno delle tesi proposte dal suo progetto, l'autrice descrive la posizione fortunata dello Stato di Orissa in India, dove sono presenti molti meno casi di cancro e di obesità rispetto alle società occidentali, perchè le popolazioni che vi risiedono si nutrono con i prodotti della loro agricoltura tradizionale.

"La letteratura scientifica è inquinata dagli studi fatti su misura per l'industria, in una società del rischio dove è obbligatorio accettare gli effetti collaterali in nome del progresso", denuncia Marie-Monique Robin. Le autorità, EFSA (l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) o OMS (L'Organizzazione Mondiale per la Sanità), tentano di fissare delle linee guida per il consumo dei prodotti chimici definendo dosi giornaliere ammissibili o margini massimali dei residui: in questo modo, la complessità dei valori trasforma gli organismi di controllo in "acrobati dei limiti"e i consumatori pagano le conseguenze delle manipolazioni e delle pressioni esercitate dall'industria chimica per mantenere sul mercato prodotti altamente tossici.

L'inchiesta di Marie-Monique Robin è inquietante e implacabile ma, a conclusione del suo reportage, a beneficio del pubblico la giornalista esplora tutte le piste che permettono di proteggere e sostenere i meccanismi immunitari attraverso una nutrizione corretta come dimostrano, nonostante le negazioni diffamanti dell'industria farmaceutica, numerosi studi divulgativi basati sulla ricerca scientifica.


E' una recensione di Hugo Beaumont / Pierangelo Cardìa già pubblicata su Source


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