Saturday, June 28, 2014

DASTRAfiles "Planète à Vendre" - neocolonialismo agrario e fame nel Mondo

Planète à Vendre, 2010
Un documentario di Alexis Marant


Un documentario inchiesta di Alexis Marant che denuncia le modalità secondo le quali i Paesi più ricchi e la Finanzia internazionale stanno facendo man bassa delle terre coltivabili sul Pianeta. Si tratta della delocalizzazione dell'agricoltura a favore delle industrie agroalimentari: una pratica in crescita, dall'Arabia Saudita all'Uruguay, dagli USA all'Etiopia.

(Pubblicato in origine in Source) Scritto da P. Cardìa - H. Beaumont


Le crisi, finanziaria e alimentare, esplose nel 2008 hanno provocato un fenomeno nuovo e ancora praticamente sconosciuto. Da subito, nel momento in cui le conseguenze del fallimento della cultura dei cosiddetti derivati sono risultate evidenti, è diventata frenetica la corsa su larga scala per l'appropriazione e il dominio delle terre coltivabili.
Già nel 2009, 50 milioni di ettari di terreno hanno cambiato proprietà e, a quanto pare, decine di milioni ancora sono sul punto di essere venduti. Stando alle stime sulla crescita della popolazione mondiale (9 miliardi e 200 milioni di individui nel 2050), rapportata alla diminuzione progressiva di parte delle risorse naturali, si prevede, come conseguenza necessaria, che la richiesta di prodotti agricoli debba crescere in modo esponenziale. A partire dal 2008, documenta il lungometraggio di Marant, hanno contribuito ad accelerare il fenomeno, sia l'aumento dei prezzi sugli alimenti che le conseguenti rivolte popolari, scoppiate nei Paesi più poveri in relazione alla crisi finanziaria.
Da quel momento, i Governi che affidavano all'importazione le politiche alimentari per la nutrizione delle popolazioni, preoccupati per la propria autosufficienza in declino e in accordo con le multinazionali e gli investitori internazionali, hanno deciso di speculare sulle terre coltivabili ovunque esse fossero in vendita. In effetti, la necessità dà paradossalmente corpo alla speculazione. Così accade, per esempio, che una nazione come l'Etiopia non esiti a svendere le sue terre nel momento stesso in cui ricorre agli aiuti internazionali per sfamare il suo popolo.
In questa sua opera, Alexis Marant, già vincitore nel 2006 del premio Albert Londres, conduce un'inchiesta rigorosa sulle responsabilità e le azioni di rappresentanti di governo e di organizzazioni internazionali, di uomini d'affari, di militanti ambientalisti e di semplici contadini, allo scopo di comprendere le ragioni della corsa verso l'oro verde. La sequenza di immagini forti proposte nel documentario, sulle realtà concrete di un mercato che è multiforme e mondiale, dalla Borsa di Chicago alle bidonville di Montevideo, esprimono la larga varietà dei diversi punti di vista ma conducono inevitabilmente a giudizi implacabili. Planète à vendre, attraverso i casi specifici che si stanno verificando in Asia, Africa e America, offre una visione di un vero e proprio Monopolio mondiale in corsa per l'acquisizione delle terre agricole.
Il rischio di un neocolonialismo agrario è alle porte, avverte la FAO; e sarà possibile invertire la tendenza che condurrebbe ad un nuovo ordine agricolo mondiale, soltanto se verranno protetti gli interessi delle piccole aziende agrarie oltre che dei paesi in via di sviluppo. A questo proposito, sarà necessario ottenere garanzie per le popolazioni locali perchè gli investimenti nel campo dello sviluppo umano non intervengano a solo ed unico beneficio delle élite locali o delle multinazionali.

Estratti del documentario sul sito ArteTV

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