Ioco, Laboro e Testino de Managére
Tratto dalle Cronache di Ronaldo, Ronaldinho e Kakàsegna:
Tratto dalle Cronache di Ronaldo, Ronaldinho e Kakàsegna:
La citaronne satta [1] de lo seculo: "Cela labebo findaiobane cue lero cuesta lidea dela societa, su cuome poteronne (pe fa rima) affunsionà"
Tuti
li iorni, mennocuemenno lo sabado, se iocaba lo ioco de lo Tirambucio pe otto laore e selo
fermarze pe bebere e magnare cuano lalera lalora e li managère , lallenadori pecussidì, la ciereno e la nociereno perocue non la serbibeno a iocà.
E la dimenica,
fina lamente, se ndaba lallo istatio pe vede 11 laboradori e nanaltri 11 laboradori cue in du tempi de 45 liminuti loluno e lalaltro, faciebeno a cui lalaborava lomeio.
Lallenadori pecussidì, lacereno perocue lalla benibeno lopuro pacati pe fa lallaborà pene pene la laloro iscuatra. La iscuatra cue lapeio lallaboraba, nolla binceba. Pero nimmanco lalla perdeba. Lallo lo masimo deli li masimi lo l'ano latopo lalla facieberonne (no solo per fa rima) loluno laboro de la Serie B cue ià lallora cerniera demotoben tanti mapropro tanti.
Pero ancuesiancue si nolla binceba, li 11 laboradori no leracuelera cue loli mandebi a su casa perocue, 45
liminuti deccuà e 45 liminuti dellà, lolo lo culo acca panna, pecussidì, silo faciebeno
laloro e labbasta. Micua lo lallenadore cue si ciera leracuelera cuomo si no ciera.
Lalo belo, pecussidì, de cuesta starana, pecussidì,
societa laleracuelera cue cestaba no pirso naio cuelera deno minado Capecuazzo, spisso denome e spisso defatto, cue lalo cambiabi sempecuesempe lalogni l'ano perocue si no lalopenzaba d'esse patrone, cue lacuanno lo laboro lofatto surcampo lalla facieba labberamente cacà mandeba a su casa lallenadore si lalo ciera, oppuro, si lalo nociera lallenadore, la besta e la miaba sinsa susta o lespiro da lo lalune a lo lasabado com priso.
Nelo cualcasuo lo Capecuazzo sella facieba puro rità li sordi; la listesa cuosa cue lafa facieba lo lallenadore sicue ce fuosse sicue noce fuosse.
La citaronne sattasatta [2] de lo seculo: "Lo cueme placieba depù delala mi bela lidea de cuesta societa leracuelera cue lalera na bela sotisfua lalo iocare
con denti e pellici lo Tirambucio pe otto laore lo tuti li peati iorni. Pero lo lasabado no, sattamente cuomo lalo boleba lo Sinti e lo Cato (cue iome metesimuo lo sipra e lo nomi la nabo lo Simpa e Ticuone) de lasta e tusione dino minada lo famosoissimo lo Laracomio."
Riveduto e corretto il 24 marzo 2015
Riveduto e corretto il 24 marzo 2015
Note a "Ioco, Laboro e Testino de Managére":
- La citaronne (citazione, nella lingua antica) corrisponde al momento saliente di un famoso discorso tenuto da un noto manager ai tempi di RR&K. Non rimane traccia della documentazione relativa al discorso. Ne rimangono le conseguenze.
- le Cronache di Ronaldo Ronaldinho e Kakàsegna si svolgono in una
dimensione nella quale la componente spaziale domina su quella temporale
in quanto il tempo è fermo, non passa mai e le cose si muovono al suo
interno;
- il Narratore implicito non ha nome e si sposta da uno spazio
narrativo all'altro, quasi a cercare un filo logico che possa unire
gli avvenimenti a cui ha la ventura di assistere;
- il Narratore usa un idioma universale - appreso da un Frasario
(nella lingua antica Farasàrio) "turistico" - allo scopo di venir
compreso negli spazi diversi e divisi da confini che attraversa nei
suoi viaggi ricognitivi. La sua parlata può subire variazioni che
dipendono dal numero di osterie visitate nel corso del suo peregrinare e
dalle brocche di Elisir delle Provencie Unite (la sua bevanda preferita) consumate per dissetarsi durante il cammino;
- le avventure del Narratore sono parte essenziale dell'intero corpus delle Cronache di Ronaldo Ronaldinho e Kakàsegna
Nota linguistica:
- non esiste nella lingua antica forma plurale per Laracòmio: si può dire però "un laracòmio, anzi due, un laracòmio, anzi tre, etc. etc.".
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