Wednesday, April 18, 2012

Music & Movies: Whaledreamers, 2006

Whaledreamers, 2006
Australia
Kim Kindersley



We live in an era in which mankind is trying a more profound approach to the mystery of sounds and frequencies that pervade the common atmosphere of shared dreams and ideals. In 2003, the film WhaleRider brilliantly succeeded in evocating the mysterious link between the whales and the Maori communities. This theme is specifically renewed as an alternate background to the imposed one by the global crisis in Whaledreamers, a documentary film produced and directed by Kim Kindersley in 2006.




Viviamo in un’era nella quale gli uomini si accostano sempre di più al mistero dei suoni, delle onde e delle frequenze che pervadono le atmosfere degli ideali condivisi. Già nel 2003, il film Whale Rider evocava il legame misterioso tra le balene e una comunità Maori. Lo stesso tema viene riproposto espressamente in Whaledreamers, documentario del 2006 prodotto e diretto da Kim Kindersley.

Whaledreamers apre scenari di speranza e indica allo spettatore la via che porta a stati di grazia collettivi. Come afferma il co-produttore del film, Julian Lennon, la saggezza indigena non è mai stata così importante come ora e l’ispirazione al cambiamento offerta nel documentario ne è la dimostrazione.
Whaledreamers è incentrato sull'atto del ritorno al proprio territorio dei Mirning nel sud dell'Australia, alla sede del sogno che ripercorre il mito fondativo della tribù. Lì sulla costa, sta una rupe denominata Whale Rock, una formazione rocciosa a forma di coda di balena che dà sull’oceano. Per i Mirning, quella porzione di terra è la finestra sul firmamento delle memorie che alimentano ogni visione profetica.
Il ritmo del film è un crescendo di immagini evocative. Al richiamo degli sciamani risponde l'apparizione delle balene e all'assemblea degli anziani fanno da contrappunto le sequenze delle manifestazioni popolari a sostegno dell'ambiente in tutto il pianeta. In particolare, la cerimonia riprodotta nel film ripropone il sogno dell’anziano Bunna che rinnova il rituale attraverso il quale gli antenati gli hanno consegnato un canto da non dimenticare affinchè il Mondo non finisca soffocato dalla cacofonia planetaria. Le balene percorrono infatti mari rumorosi che limitano la loro capacità comunicativa e ne confondono il senso dell'orientamento; lo stesso pare accada agli uomini per via delle interferenze elettromagnetiche che aleggiano nell'etere.
Molte tra le tradizioni native che considerano le balene come portatrici dell'antica memoria della Terra, recitano la credenza secondo cui le frequenze emesse dai cetacei col loro canto possono restituire agli uomini il linguaggio primordiale dell'armonia. Il viaggio onirico dei Mirning verso la fonte del ricordo è la risposta fiduciosa alla promessa melodiosa dei giganti del mare.
A sintetizzare il messaggio del documentario, così canta Bunna Lawrie, anziano portavoce dei Mirning, il Popolo delle Balene:
"Genti del Mondo
le Balene, nostri antenati, ci stanno chiamando
a riunirci nuovamente
sulla nostra magnifica Terra
intorno al Fuoco, in cerimonia, in cerchio, nella Natura.
Il Tempo è giunto."

Review: Hugo Beaumont
Originally published on: Source


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